Riporto quest'articolo per intero...i commenti tanto sono inutili...occorre agire!
ROMA - "Quanto vale una vita?" Con questa domanda si apre il rapporto Unicef 2008 "La condizione dell'infanzia nel mondo: nascere e crescere sani", presentata questa mattina a Roma dal presidente Antonio Sclavi. Le cifre del rapporto sono ancora drammatiche: 26 mila i bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni giorno nel mondo, nella maggior parte dei casi per cause prevedibili. L'80% delle morti si concentra nell'Africa Sub-Sahariana e nell'Asia meridionale. In particolare tra i paesi in via di sviluppo è la Sierra Leone a subire il tasso più alto di morte tra i bambini: 270 ogni 1000 nati vivi. Al secondo posto l'Angola con 260 morti ogni mille, seguito dall'Afghanistan. I casi di miglioramento si registrano invece a Cuba, Sri Lanka e Siria.
Le principali cause di morte sono nel 36% dei casi legate a complicazioni neonatali; seguono polmonite (19%), diarrea (17%), malaria (8%), morbillo (4%) e Aids (3%). "Per le tradizionali cause di morte dei bambini come le malattie infettive e la diarrea molto si è fatto - ha detto il presidente Sclavi - grazie alle campagne di vaccinazioni proposte da Unicef negli anni ottanta e novanta e grazie alla diffusione dei sali reidratanti per via orale. Arrivando così, per la prima volta nella storia, a ridurre la mortalità dei bambini 0-5 anni sotto i 10 milioni annui, ma le infezioni delle vie respiratorie e la mortalità legata al parto, combinandosi con gli effetti della diffusa malnutrizione cronica e la malaria, continuano a fare strage di neonati e bambini.
Per arrivare all'obbiettivo di sviluppo del millennio numero 4, che prevede la riduzione di due terzi la mortalità infantile entro il 2015, servono analisi costanti della situazioni più a rischio e nuove modalità di intervento, più articolate, sistematiche e complesse. La sfida è garantire che i bambini possano accedere a una assistenza medica continuativa, sostenuta da solidi sistemi sanitari nazionali".
mercoledì 23 gennaio 2008
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