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mercoledì 27 gennaio 2010

VALORIZZARE LA MENTE...un mio articolo su PsicoLab!



Sulla rivista PsicoLab venerdi 22 gennaio è uscito un mio articolo che vi posto anche sul blog...in ogni caso, CLICCATE QUI per vederlo!

VALORIZZARE LA MENTE

Cos’è la mente? L’essere umano si è da sempre interrogato su questo. Tante sono state le risposte, cosi tante da non poterle elencare né menzionare tutte. E’ possibile però trarre un comune denominatore dalle varie definizioni: la mente siamo noi, diventa ciò che pensa e può creare qualsiasi cosa.

La comprensione della natura della mente è fondamentale per riuscire a far sì che la sua energia possa andare in direzione del benessere della nostra vita e possa darci la possibilità di usarla in libertà, impedendole di usare noi. Conoscere, aprire, gestire, allenare e valorizzare la mente è quindi vitale per vivere al meglio.

Generalmente c’è una grande inconsapevolezza dell’esperienza umana interiore, poiché la mente ordinaria presta attenzione per lo più al mondo esteriore, seguendo vecchi schemi, attraverso pensieri che ritornano e ci condizionano. L’acquisizione della capacità di essere presenti alla percezione del mondo interiore può permetterci di liberarci da pensieri che non ci appartengono, di divenire osservatori delle emozioni e dei pensieri, senza giudicare, senza analizzare, in una dimensione di spazio e di tempo sempre nuova, per poter scoprire la natura vera e profonda di noi stessi.

Un primo passo: sapere che la realtà va oltre ciò che percepiamo ogni giorno.

Molti accomunano l’esperienza sensoriale a quella percettiva. E’ importante invece conoscerne la differenza: la prima è data dalla reazione agli stimoli interni ed esterni recepiti dagli organi di senso, mentre la seconda (percezione dello spazio, del tempo, degli oggetti) è data dall’elaborazione soggettiva (sulla base di convinzioni, interessi, abitudini, ecc.) dei dati offerti dagli organi di senso. Cosa significa? Che il nostro modo di vedere la realtà non è “oggettivo”, bensì soggettivo, che ogni persona percepisce la propria realtà ed il suo senso, attraverso il significato che le attribuisce con le proprie costruzioni (immagini) mentali.

Sono almeno tre i tipi di realtà che ad oggi si conoscono:

- quella materiale, che contiene tutto ciò che i nostri 5 sensi riconoscono, dove i fenomeni sono misurabili attraverso le leggi di causa-effetto e si possono prevedere;
- quella quantica, al di sotto della nostra percezione, un mondo in cui tutto è energia, della quale fanno parte la mente, i pensieri e quello che chiamiamo il sé;
- quella spirituale, la forza organizzatrice che sta dietro a tutte le cose, una forza che dirige le nostre azioni.

Sono almeno tre i componenti della mente che conosciamo:

- la mente obiettiva (cosciente), base della percezione, dell’associazione, della valutazione e della risoluzione;
- la mente soggettiva (subcosciente), lo scompartimento di memoria, quella nella quale funzionano le credenze che ci guidano;
- la mente creativa subcosciente, che effettua le nostre immagini, generatore del senso, dell’energia (attacco o fuga).

E’ tutto in movimento, il cervello è in continuo movimento ed ognuno ha infinite possibilità. Come mai, allora, molti degli esseri umani si comportano come se fossero sempre le stesse persone? Sono prigionieri dei loro sistemi di credenze, (ciò che considerano vero o falso) che influenzano ogni loro comportamento e svilupperanno uno stile di vita che cercherà le prove per dimostrare le loro ragioni, limitando le possibilità di scelta, di utilizzare la creatività nell’assegnare significati diversi alle cose, dimenticandosi di guardare le opportunità offerte dalle varie realtà. Il fatto è che le convinzioni rassicurano!

Il prendere consapevolezza che le credenze esistono solo nelle nostre menti e che non ce ne sono di buone o cattive è importante, è utile parlare invece di credenze che ci limitano o che ci potenziano.

Non si possono cambiare i fatti avvenuti ma si possono cambiare le convinzioni e cercare di trasformarle in funzionali e potenzianti, chiedendoci “Quale parte di me mi fa sentire “a rischio” nella mia incolumità emozionale, da dovermi difendere cosi?”

Un secondo passo: ogni tanto, sfidare le nostre credenze, riorganizzandole.

E’ conveniente ed efficace fermarsi, di tanto in tanto, per estrarre i nostri valori, ovvero le cose, le emozioni e le sensazioni che sono veramente importanti per noi (valori verso) e quelle che vogliamo evitare (valori via da) e darci dei criteri funzionali da seguire in quel momento e in quel contesto del presente della nostra vita, per poter vivere al meglio il vero noi, evitando di rimanere bloccati.

Per quale motivo l’essere umano si blocca? Fondamentalmente è l’ambiente che lo condiziona e che lo frena, oltre al pensiero di non avere le capacità per fare una determinata azione ed il ripensamento degli errori fatti in passato (che ha creato l’immagine di non potercela più fare).

E’ fondamentale esercitarsi a vivere al meglio la vita che abbiamo, ovvero:

- permetterci di vivere ciò che desideriamo e permettere agli altri di vivere la vita che hanno deciso di vivere;
- sapere che nessuno è perfetto e che le capacità si acquisiscono imparando…vivendo;
inizialmente diminuire e poi eliminare la paura di sbagliare, ricordandosi che tutto quello che si ha in mente fa parte dell’immaginazione di ognuno e che qualsiasi cosa succeda è un nuovo bagaglio d’esperienza che può essere trasformato in feedback positivo (risposta ad un’azione), in pensieri costruttivi e potenzianti, che determineranno le emozioni, influenzando le azioni e poi i risultati, o meglio ciò che ne facciamo di essi, con la conseguente nascita di nuovi pensieri.

Un terzo passo: capire che il linguaggio (il dire) muove l’energia.

Le parole (dizioni) influenzano la mente e così, la nostra mente può male-dire o bene-dire! Un indicazione per muovere l’energia verso di noi e non contro di noi è quella di diminuire o azzerare le male-dizioni (autosabotaggio) e dare spazio alle bene-dizioni.

E’ importante esercitarsi a gestire gli stati mentali creando frasi dentro e fuori di noi del tipo “Ho tutte le qualità e le risorse che mi servono”, “Sono un essere umano dallo spirito libero e preferisco essere felice”, usare cioè dei mantra (parola che deriva dal sanscrito e che significa “liberazione della mente”), notando come nel pronunciarli si prova un senso di rilassamento. Questo la dice lunga sul potere della mente nei riguardi dell’umore.

Uscire dalla “zona di comfort” ed attingere alle nuove possibilità, scegliendo, frequentando persone che sanno fare altrettanto, svegliando la mente, valorizzandola, allenandola e aprendola al variare delle abitudini mentali con elasticità… farà la differenza nella qualità della vita, nel nostro benessere.

Tu sei là dove sono i tuoi pensieri.
Fai attenzione che i tuoi pensieri siano dove tu vuoi essere.

(Rabbi Nachman di Breslau)

2 commenti:

federica ha detto...

Articolo davvero interessante. Dirti brava secondo me è poco e allora bravissima!

sergio ha detto...

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